Cos’è la norma SAE J2334?
All’interno di un Laboratorio Prove, il gruppo di test in assoluto più richiesto è sicuramente quello dell’ invecchiamento accelerato.
Al suo interno, troviamo diversi tipi di prove: Nebbia Salina “semplice”, Xenotest e Corrosione Ciclica.
Oggi, voglio parlarti proprio di quest’ultima, svolta secondo la norma SAE J2334 (Laboratory Cyclic Corrosion Test).
Ma andiamo con ordine.
Prima di poter svolgere qualsiasi prova di invecchiamento accelerato, occorre preparare la soluzione salina ed impostare i parametri della macchina.
La norma SAE J2334, nello specifico, richiede la preparazione di una soluzione con le seguenti caratteristiche:
– 0,5% NaCl
– 0,1% CaCl2
– 0,075% NaHCO3
Una volta preparata la soluzione, questa viene spruzzata sui campioni, che devono esserne bagnati per tutto l’intervallo di 15 minuti.
Misurare e registrare i valori di pH e riconducibilità.
Successivamente, è tempo di impostare i parametri della macchina, stabilendo così la durata della prova.
In una prova di Corrosione Ciclica, come indica il nome, la durata del test non è “lineare” ma, anzi, i campioni vengono sottoposti a diverse condizioni, a ripetizione, in quello che è a tutti gli effetti, un ciclo.
Il ciclo è composto da tre fasi fondamentali, e viene ripetuto giornalmente:
– Fase umida: 50°C e 100% RH, 6 ore di durata
– Fase applicazione soluzione salina: durata di 15 minuti in condizioni ambientali
– Fase asciutta: 60°C e 50% RH, 17 ore e 45 minuti di durata
Una volta che tutti i parametri sono impostati, e tutto è pronto per l’esecuzione della prova, all’Operatore non rimane che preparare e disporre i campioni che dovranno essere sottoposti ad esame.
Per le valutazioni della corrosione cosmetica di rivestimenti suscettibili di danneggiamento, i campioni di prova verranno incisi prima dell’esposizione (e la norma da prendere come riferimento, in questo caso, è la ASTM D1654 “Standard Test Method for Evaluation of Painted or Coated Specimens Subjected to Corrosive Environments“).
Dovranno quindi essere sottoposti alla prova due set di incisioni, la cui lunghezza dovrebbe avere una dimensione minima di 50 mm. Le misurazioni del creepback sull’incisione devono essere effettuate a intervalli predeterminati a seconda del livello di resistenza alla corrosione desiderato.
A seconda di quanto richiede la norma per il tipo di verniciatura o rivestimento in esame, dunque, il ciclo può essere ripetuto per un diverso numero di giorni.
Secondo la norma nebbia salina SAE J2334, comunque, la norma dovrebbe avere una durata minima di 60 cicli.
Al termine della prova un set di incisioni deve essere risciacquato con acqua corrente mentre l’altro set deve essere trattato mediante raschiamento e nastro adesivo.
Una volta terminate tutte le operazioni, è possibile procedere con la valutazione.
Verranno quindi effettuate una foto del campione completo ed altre foto aggiuntive di dettagli delle varie zone in cui si sono verificati fenomeni di corrosione o alterazioni estetiche, oppure zone in cui sono state eseguite incisioni o quadrettature.
Come linea guida, verranno registrate le misurazioni del creepback dell’incisione media, massima e minima (larghezza totale).
Infine, ma non meno importante, verrà emesso il rapporto di prova.
Con la tecnologia NebSal di MotivexLab, Automotive Test Express, l’avvio delle prove di Invecchiamento Accelerato è garantito entro 24 ore dal ricevimento del campione.
Inoltre, non rimarrai per tutta la durata della prova con l’ansia di sapere se i campioni sono ancora conformi o meno, ma riceverai aggiornamenti periodici che ti faranno dormire sonni tranquilli.
Come funziona il monitoraggio della prova secondo SAE J233?
Il monitoraggio della prova viene effettuato mediante l’utilizzo di campioni di riferimento, generalmente costituiti da pezzi di lamiera nuda con dimensione 25,4 per 50,8 mm che servono a monitorare la corrosività dell’ambiente di prova durante il test. Il campione di riferimento di lamiera includerà sempre lamiere di acciaio laminate a freddo a basso tenore di carbonio (da SAE 1006 a SAE 1010) e può includere anche altri metalli nudi, come lo zinco.
Ogni campione deve essere identificato in modo permanente mediante stampaggio di un numero sulla superficie, e dovranno essere puliti a fondo mediante l’utilizzo di uno sgrassatore, seguito da un risciacquo con metanolo. Questo, per rimuovere ogni traccia rimasta di oli e/o lubrificanti utilizzati nella fase di formatura e stoccaggio.
Quindi, la massa in milligrammi deve essere registrata e conservata per riferimento futuro.
I campioni devono essere rimossi e analizzati dopo un numero predeterminato di cicli durante la prova per monitorare la corrosione. Per analizzarli, rimuovere 1 campione da ciascuna estremità del supporto e prepararli per la pesatura e la determinazione della perdita di massa. Assicurarsi che nel test siano esposti un numero sufficiente di campioni, in modo da poter eseguire il monitoraggio della frequenza. Ulteriori campioni non esposti possono essere aggiunti durante il test per ottenere dati sugli intervalli oltre ai dati cumulativi.
Prima di pesare, pulire i campioni utilizzando una leggera “sabbiatura” (preferibilmente perle di vetro) per rimuovere tutti i sottoprodotti della corrosione dalla superficie del coupon. Un metodo di pulizia alternativo e/o equivalente, che utilizza un processo chimico, è descritto nella norma ASTM G1 (Standard Practice for Preparing, Cleaning, and Evaluating Corrosion Test Specimens).
Le perdite di peso per causa della corrosione possono anche essere espresse in termini di velocità medie di corrosione dalla perdita di massa, area del campione, durata della prova e densità del metallo utilizzando il calcolo descritto in ASTM G1.
Insomma, grazie al sistema NebSal di MotivexLab, gli Operatori Esperti sono formati per eseguire i Test seguendo alla lettera le norme di riferimento, fornendoti un report il più dettagliato possibile, rimanendo comunque comprensibile.
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