Come si dispongono i campioni all’interno della camera nebbia salina è un interessante quesito che mi è stato posto nei giorni scorsi da un cliente.
Riporto fedelmente la domanda che mi è stata fatta dal Signor G. P.
“Buongiorno Sig.ra Ruffino
Le espongo un quesito riguardante la prova di ossidazione rating 9 con esposizione di 200 h in nebbia salina neutra .
Il test avveniva su due provette che avevano subito un trattamento galvanico di cromatura dura con spessore di 2,5 centesimi di mm.
Le provette sono state posizionate con inclinazione a 45 gradi.
Il risultato é stato di rating 8 perché erano risultate tracce di ossidazione nella parte superiore delle provette mentre nessuna ossidazione risultava nella parte inferiore.
Durante la prova sono state eseguite delle ispezioni ed é stato notato come sulla parte superiore delle provette la nebbia salina si condensasse in bolle di liquido che non scivolavano via.
La prova é stata ripetuta su altra provetta operando una rotazione di 45 gradi sull’asse ogni 12 h.
Il risultato della prova è stato di rating 10 dopo 200 h.
La domanda è: la rotazione della provetta è ammessa dalle norme che regolano l’esposizione in nebbia salina?
E’ vero che senza la rotazione la parte superiore della provetta subisce un attacco ossidante superiore a quello della esposizione in nebbia salina dal momento che la nebbia salina si trasforma in condensa?
Grato per un suo parere le invio i migliori saluti.
G. P.”
La risposta è del dottor Chiampo, Responsabile delle Prove, MotivexLab.
“Buongiorno sig. G. P.,
rispondo con piacere ai suoi interessanti quesiti.
Facendo riferimento al metodo di prova internazionale della nebbia salina neutra, la norma UNI EN ISO 9227:2017, è presente un capitolo specifico (il 9) che descrive in modo dettagliato come devono essere disposti i campioni all’interno della camera di prova.
Riassumendo, la norma prescrive le seguenti condizioni:
I campioni devono essere disposti nella camera nebbia salina in modo che non siano esposti al flusso diretto dello spray che esce dall’ugello.
L’angolo di posizionamento viene dichiarato come un fattore molto importante: il campione deve essere preferibilmente piatto e posizionato con la superficie di interesse verso l’alto, ad un angolo il più possibile vicino a 20°.
L’angolo deve, in ogni caso, essere compreso tra 15 e 25°.
In caso di campioni con superfici irregolari, ad esempio particolari interi, questi limiti devono essere rispettati avvicinandosi il più possibile alle prescrizioni.
I campioni devono essere disposti in modo che non vengano in contatto con le pareti della camera e in modo che le superfici da testare siano esposte ad una libera circolazione dello spray.
I campioni possono essere posizionati a differenti altezze all’interno della camera, ma in modo che la soluzione non goccioli dai campioni o dai loro supporti su campioni sottostanti. Comunque, nel caso di esposizione che superi le 96 h, è permesso uno scambio di posizione dei campione tra le varie altezze.
I supporti dei campioni devono essere di materiali inerti non metallici. Se è necessario tenere sospesi i campioni, il materiale utilizzato non deve essere metallico ma costituito da fibre sintetiche, cotone o altro materiale inerte isolante.
Queste sono tutte le prescrizioni previste dalla norma ISO 9227 per il posizionamento dei campioni.
Per quanto riguarda i suoi quesiti, sulla base di queste prescrizioni ritengo che:
La rotazione dei campioni non è prevista, ma solo il loro spostamento su diverse altezze all’interno della camera. Qui si entra secondo me in una lacuna della norma, in quanto se sposto i campioni potrei anche ruotarli casualmente se non son presenti punti di riferimento o ancoraggi specifici, ma questa situazione non è appunto descritta. In genere comunque in campo normativo, quando una particolare operazione non è prevista, implicitamente non è ammessa.
La parte superiore della provetta subisce un attacco ossidante maggiore perché probabilmente il campione è posizionato in un punto nel quale è presente un flusso diretto dello spray, magari per riflessione sulle pareti o sul coperchio della camera di prova.
Il discorso della nebbia salina che si trasforma in condensa non lo ritengo plausibile, in quanto essendo una nebbia l’atmosfera della camera è satura e pertanto ogni superficie del campione risulta bagnata. Se invece si tratta di accumuli di soluzione salina dovute alle caratteristiche geometriche del campione, allora questo potrebbe localmente intensificare l’azione ossidante.
Sulla base della nostra esperienza, le confermo che la corrosione è omogenea sulla superficie dei campioni. Tenga presente che ci sono altri parametri che devono essere tenuti sotto controllo, oltre le caratteristiche della soluzione salina (pH, concentrazione), e mi riferisco in particolare alla temperatura della torre di saturazione, da impostare sulla base della pressione all’ugello come definito dalla tabella 1 della norma ISO 9227, e il collection rate della soluzione da verificare mediante pluviometro in più punti della camera.
Nel ringraziarla per l’interessante confronto, la saluto e le auguro una buona giornata.
Dott. Carlo Chiampo”
Come hai potuto vedere i parametri da tenere in considerazione se si vuole eseguire un test di nebbia salina con valenza scientifica sono molti.
Purtroppo possono anche essere ignorati quando non si è specializzati nei test di invecchiamento accelerato in nebbia salina e non si è un laboratorio accreditato per la prova di nebbia salina secondo ISO 9227; quando non si ha a che fare con persone esperte e competenti come il dottor Chiampo e tutto il personale MotivexLab, annualmente sottoposto a verifica di mantenimento di competenza tecnica e professionale:
Spesso si banalizzano certi tipi di prove, si pensa che sia sufficiente comprare una camera nebbia salina o farsi fare le prove da clienti e fornitori per testare la qualità delle verniciature e dei rivestimenti superficiali.
Che ci vuole? Si accende la macchina e si mettono i pezzi dentro.
Io dico sempre che va tutto bene finché tutto va bene. Quando si entra nell’ambito di contenziosi e non conformità, allora le cose si complicano e la faciloneria con cui si era deciso di gestire il controllo qualità della qualità della propria produzione senza affidarsi a degli specialisti, può rivelarsi un costo enorme che non si era calcolato.
Per certi versi capisco anche chi ha rinunciato a fare le prove di nebbia salina presso un laboratorio esterno: fino alla creazione della tecnologia NebSal non esisteva un sistema che desse la possibilità di interrompere le prove quando diventano non conformi e non esisteva un centro specializzato in test di invecchiamento accelerato. Per cui si finiva col perdere molto tempo e molto denaro aspettando esiti di test che poi risultavano negativi, senza poter far niente.
Con MotivexLab, grazie al sistema NebSal, è finito l’incubo di sapere solo a fine prova che i tuoi campioni non vanno bene.
NebSal è l’unica tecnologia che ti permette di sapere in tempo reale come si stanno comportando i tuoi campioni e decidere se interrompere la prova e pagare solo le ore di conformità o procedere fino al termine del ciclo previsto.
In MotivexLab unisci il vantaggio di un laboratorio accreditato per ISO 9227 a una tecnologia cucita sulle esigenze reali della produzione moderna: sapere il più in fretta possibile se bisogna intervenire con delle modifiche nel processo di zincatura, verniciatura ecc dei propri prodotti.
Per accedere a MotivexLab telefona allo 0119370516, i tuoi campioni potranno essere testati appena arrivano in laboratorio, senza inutili perdite di tempo e saprai subito se vanno bene o no, senza doverti preoccupare di come si devono posizionare i campioni nella camera nebbia salina, perché faranno tutto i tecnici esperti di MotivexLab che da 20 anni si occupano di test di invecchiamento accelerato.
In questa foto sono ritratta con due clienti che da 20 anni si rivolgono a me per risolvere i loro problemi di controllo qualità della produzione.
Ecco cosa dice Emanuele Marras (a destra nella foto)
“Mi chiamo Emanuele Marras e sono il responsabile qualità di un’azienda leader nel settore automotive. Principalmente lo stabilimento in cui lavoro si occupa di costruzioni di telai sospensioni, in particolare di Maserati.
Grazie alla tecnologia NEBSAL la nostra azienda ha la possibilità di gestire in tempi brevissimi la correzione dei processi, senza attendere il termine prove che comunque ha un impatto economico molto importante.
Il problema di aspettare quaranta giorni, per esempio sul risultato di un report su una nebbia salina, può generare gravi conseguenze nel nostro settore in quanto non avremmo più la possibilità di ritirare dal mercato i componenti venduti, proprio perché i tempi di gestione e di magazzini sono molto ridotti.
Conosco il laboratorio da oltre vent’anni, devo dire che il rapporto con quest’azienda è sempre stato positivo.
Ho trovato del personale molto competente e disponibile in qualsiasi momento.
Consiglio questo laboratorio in quanto personalmente ho avuto la possibilità di appoggiarmi ad altri laboratori del settore non avendo lo stesso risultato.
Gli altri laboratori principalmente creavano il problema dell’attesa che come spesso avviene non è compatibile con quello che si aspetta il cliente finale. L’attesa ci mette in condizioni principalmente di stress, di non sapere cosa stiamo facendo e che cosa abbiamo venduto ai nostri clienti.”
Spero di poter aiutare anche te a sapere in fretta cosa stai facendo e cosa hai venduto ai tuoi clienti.
Elisabetta Ruffino