La determinazione delle coordinate colorimetriche, o prova colorimetrica, è una prova di laboratorio che ha l’obiettivo di verificare il colore del rivestimento analizzato.
Se non sei un addetto ai lavori, probabilmente ti stupirà sapere che esiste una prova del genere: non ti è mai servita una prova di laboratorio per definire il colore di un oggetto!
Il tuo pensiero è lecito, ma l’obiettivo della prova colorimetrica è stabilire come cambia il colore di un rivestimento nel momento in cui il campione viene sottoposto ad una prova di invecchiamento accelerato.
Prima di illustrare lo svolgimento di questa prova, è necessario che ti spieghi a grandi linee a cosa ci riferiamo nel momento in cui si parla di “coordinate colorimetriche”.
Come riportato e dettagliatamente illustrato nella norma UNI EN ISO 11664-4, la teoria su cui si basa la prova di colorimetria è molto complessa, poiché prevede la conoscenza di concetti abbastanza avanzati di matematica e fisica.
Non disperare però: qui di seguito cercherò di spiegarti i concetti base nel modo più semplice possibile.
La colorimetria, oltre a dare il nome alla prova di cui stiamo parlando, è una vera e propria branca della fisica che si occupa di studiare i colori e la loro luminosità
Nel tentativo di definire i colori in modo univoco e scientifico, una commissione di fisici chiamata CIE (dal francese Commission Internationale de l’Eclairage), ha definito il modello dello spazio colore.
Lo spazio colore è un modello matematico astratto a tre dimensioni definibile tramite tre coordinate X, Y, Z, che a loro volta corrispondono ai tre colori primari rosso, giallo e verde.
A livello teorico, sommando tra di loro queste tre coordinate è possibile definire tutti i colori che l’occhio umano è in grado di percepire. Da qui deriva il nome coordinate colorimetriche.
La commissione CIE negli anni ha definito diversi tipi di spazi colore, in base agli utilizzi che se ne intende fare; il modello utilizzato nella prova colorimetrica è il cosiddetto spazio CIELab o CIE 1976, che definisce tre nuovi parametri:
- L*, che definisce la luminosità.
- a* e b*, chiamati dimensione colore-opponente, a causa della forma dello spazio colore che li definisce.
Lo spazio CIELab risulta comodo da utilizzare poiché comprende al suo interno tutti i colori percepibili, mantiene inalterato il concetto di coordinate colorimetriche, e soprattutto risulta indipendente dal dispositivo che li rappresenta.
Come ti ho accennato all’inizio di questo articolo, nel campo delle prove di laboratorio la misurazione delle coordinate colorimetriche può risultare molto utile per definire in che modo il colore del rivestimento di un campione varia dopo che questo è stato sottoposto a prove di invecchiamento accelerato, in particolare lo xenotest.
Molti capitolati automotive infatti richiedono che le coordinate colorimetriche (cioè il colore) non cambi nel tempo, o nel momento in cui il rivestimento è sottoposto a condizioni di stress. Per verificare questo particolare, si effettua una prima misurazione sul rivestimento a nuovo, ed una seconda rilevazione viene invece fatta a fine prova. Effettuando un confronto tra i valori a nuovo e quelli dopo invecchiamento, si può quantificare la variazione di colore.
Lo strumento utilizzato per misurare le coordinate colorimetriche si chiama colorimetro.
Il colorimetro è uno strumento portatile in grado di misurare la quantità di luce corrispondente ai tre colori primari viene assorbita dal campione di prova.
Riportando questi valori sullo spazio colore, è in grado di fornire le coordinate colorimetriche L*, a* e b*.
Per fare ciò, questo strumento è dotato di una lampada di illuminazione standard (iluminazione D65) e di una fenditura di dimensioni ben definite. L’esecuzione della prova è davvero semplice e richiede pochi secondi: non appena lo strumento è calibrato, è sufficiente appoggiare la fenditura sul rivestimento da misurare, e premere il tasto di avvio. Dopo pochi secondi lo strumento riporterà i valori delle coordinate colorimetriche.
Per essere sicuri che i valori delle coordinate siano effettivamente corretti, bisogna essere sicuri che la fenditura del colorimetro sia completamente coperta, e non lasci filtrare luce dall’ambiente esterno.
Per una maggiore sicurezza conviene inoltre effettuare cinque volte la misurazione, e prendere come risultato finale la media dei valori ottenuti.
Se hai bisogno di eseguire la valutazione della variazione del colore sui tuoi componenti a seguito di invecchiamenti accelerati, telefona allo 0119370516 e prenota i tuoi test secondo norma UNI EN ISO 11664-4.
Dott. Luca Manavella, MotivexLab