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Nebbia salina su fosfatazione dei materiali metallici. Quando e come?

Luglio 21, 2017Elisabetta RuffinoControllo qualità rivestimenti superficiali, Nebbia SalinaNessun commento

La nebbia salina è quel test che permette di verificare la tenuta alla corrosione dei materiali metallici che hanno subito trattamenti superficiali quali la verniciatura, la cromatura, la zincatura, la fosfatazione.

La tecnologia NEBSAL è stata studiata nei laboratori MotivexLab di Torino, per fare una promessa che non era mai stata fatta da nessun laboratorio prove materiali: paghi solo il conforme. 

Spesso mi hanno chiesto se si possono velocizzare le prove di nebbia salina.

A me non piace dire di no ai clienti.

Ma non mi piace neanche prenderli in giro.

L’unica cosa che potevo fare era evitare che il tempo di esposizione raddoppiasse perché in caso di campione non conforme si deve ripetere la prova.

Ho così messo a punto insieme ai tecnici di laboratorio di MotivexLab di Torino, NEBSAL, il sistema che non velocizza le prove di corrosione in nebbia salina, ma evita che 500 ore diventino 1000 ore.

Nel gruppo di lavoro che mi ha aiutato a mettere a punto questo sistema c’è anche il dottor Carlo Chiampo, al quale ho chiesto di parlarci della fosfatazione dei materiali metallici.

Ecco il suo intervento:

“Dopo averti descritto le proprietà dei rivestimenti di zincatura e cataforesi, voglio oggi raccontarti le caratteristiche di un ulteriore rivestimento protettivo, forse meno conosciuto ma altrettanto importante nella protezione dei componenti metallici: la fosfatazione.

La descrizione di questo rivestimento mi permette inoltre di dimostrarti come la tecnologia Nebsal per le prove di nebbia salina possa integrarsi con le altre prove del laboratorio MotivexLab, per fornirti un certificato di prova ad altissimo valore aggiunto.

Ma andiamo con ordine: la fosfatazione differisce dai rivestimenti visti precedentemente: se infatti fino ad ora ti ho parlato di rivestimenti compatti, la fosfatazione invece è costituita da dei microscopici cristalli legati chimicamente al materiale base. La fosfatazione è un processo molto diffuso per le leghe ferrose, infatti è il trattamento che permette di preparare la superficie metallica alla successiva operazione di verniciatura. Le caratteristiche di resistenza alla corrosione delle scocche delle automobili derivano proprio da questo primo, indispensabile, trattamento.

Esistono due tipi di fosfatazione: la fosfatazione allo zinco e al manganese, ed entrambe si testano mediante prove di nebbia salina.

Il primo tipo viene impiegato per migliorare l’adesione delle vernici, contro la corrosione dovuta agli agenti atmosferici migliorando al tempo stesso l’aspetto superficiale, anche su particolari sollecitati come, ad esempio, le molle delle valvole. La fosfatazione al manganese invece viene utilizzata per proteggere dall’usura e dal grippaggio e per favorire lo scorrimento di superfici, eliminando anche la rumorosità della dentatura degli ingranaggi.

Essendo un trattamento così importante, le case automobilistiche hanno previsto delle norme altamente dettagliate (ad esempio Volkswagen TL235 oppure FIAT 9.57408) per definire le caratteristiche, le prove e i relativi requisiti applicabili.

Poiché lo scopo della fosfatazione (in particolare quella allo zinco) è di resistere alla corrosione, la qualifica di questo trattamento si ottiene principalmente mediante la prova in nebbia salina. Prendendo come riferimento la norma FIAT 9.57408, essa prevede un tempo di esposizione che può essere compreso tra le 8 e le 48 ore, utilizzando il metodo di prova FIAT 50180.

Come avrai notato, la fosfatazione prevede un tempo di esposizione ridotto rispetto ad altri rivestimenti (ad esempio una zincatura può resistere oltre 500 ore alla nebbia salina). Questa minore resistenza deriva dalla morfologia dello strato fosfatico, composta da tanti piccoli cristalli sovrapposti che non possono creare una barriera così compatta agli agenti corrosivi, come si osserva in altri tipi di rivestimento. Lo scopo del profilo irregolare dello strato cristallino è infatti quello di generare una superficie di ancoraggio ideale per la verniciatura. In questo modo la sinergia fosfatazione + cataforesi / verniciatura esprime le migliori qualità di resistenza.

L’esperienza accumulata mediante l’utilizzo della tecnologia Nebsal nelle prove di corrosione in nebbia salina su particolari fosfatati, ci ha permesso di notare che tale rivestimento spesso non arriva al termine del seppur limitato tempo di esposizione, formando dei focolai di corrosione ferrosa del materiale base.

Il laboratorio MotivexLab propone dunque una serie di analisi specifiche per investigare il motivo di una non conformità. In dettaglio, possiamo misurare lo spessore dello strato di fosfatazione, preparando una sezione del particolare e misurando, mediante microscopio ottico, lo spessore dello strato, secondo la norma UNI EN ISO 1463. Un’altra caratteristica molto importante è la morfologia e la composizione chimica dei cristalli. MotivexLab esegue questa analisi mediante l’uso del microscopio elettronico a scansione SEM e microsonda EDS. Con questo strumento è possibile valutare la composizione chimica del rivestimento, distinguendolo tra fosfatazione allo zinco oppure al manganese, e misurare con precisione la dimensione e la morfologia dei cristalli.

Nel caso di fosfatazione allo zinco, i cristalli possono avere una struttura aghiforme o lamellare. Nel caso di fosfatazione al manganese, deve invece mostrare dei cristalli a struttura prismatica con spigoli arrotondati. Orientativamente, le dimensioni dei cristalli a struttura prismatica devono essere comprese tra 10 e 15 µm, quelle dei cristalli a struttura aghiforme e lamellare tra 10 e 30 µm.

Diversi casi di non conformità alla nebbia salina che ho studiato in laboratorio hanno mostrato morfologie anomale dei cristalli (cristalli troppo grandi o con distribuzione disomogenea), oppure addirittura un tipo di fosfatazione non corretta (è stata applicata una fosfatazione al manganese dove invece era richiesta una fosfatazione allo zinco).

La possibilità di poter documentare, attraverso avanzate prove aggiuntive, lo spessore, la morfologia e la composizione chimica dello strato di fosfatazione, mi permette quindi di fornirti un rapporto di prova ad elevato valore aggiunto, dimostrandoti l’integrazione e la cooperazione della tecnologia Nebsal con tutte le altre prove che il laboratorio MotivexLab può offrire.”

Quando Carlo parla di elevato valore aggiunto di un rapporto di prova che riporta tra gli altri i risultati delle prove di nebbia salina condotte presso il laboratorio MotivexLab con tecnologia NEBSAL su campioni fosfatati, intende dire ciò che Marina Pistono esprime molto chiaramente in questo video.

Evitare addebiti dalle case automobilistiche e chiarire velocemente la responsabilità di forniture non conformi.

Chiama subito lo 011 93 70 516 o scrivi a laboratorio@motivexlab.com

Elisabetta Ruffino
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“Grazie a NebSal, la nostra azienda ha la possibilità di gestire in tempi brevissimi la correzione dei processi, senza attendere il termine prove che comunque ha un impatto economico molto importante. Il problema di aspettare un report per 40 giorni, per esempio di una nebbia salina, può generare grandi conseguenze nel nostro settore in quanto non avremmo più la possibilità di ritirare dal mercato i componenti venduti, proprio perché i tempi di gestione e di magazzino sono ridotti.”
Emanuele MarrasResponsabile Qualità Proma SSA
“La tecnologia NebSal può essermi utile in termini di tempi di risposta: se ho un laboratorio come MTC che controlla l’andamento della prova ogni “x” ore o “x giorni” e riesco ad aggiornare il cliente sull’andamento della prova e riesco a dirgli se è sulla strada giusta oppure no, do sicuramente un valore aggiunto al cliente stesso e alla mia azienda”.
Desirée ToscanoQuality Manager Scanferla Bruno Srl
“Grazie alla Tecnologia NebSal e alla segnalazione tempestiva dell’andamento della prova, abbiamo potuto individuare alcuni spunti di miglioramento che erano possibili sul nostro prodotto e senza la tecnologia NebSal non ce ne saremmo mai potuti accorgere”.
Fulvio AlbertinImprenditore, Spinotterie Piemontesi Srl
“Credo che NebSal sia nata dalle richieste dei clienti, ed è sicuramente il mio caso, ma non credo di essere l'unica a doverlo e volerlo utilizzare. Interrompere la prova quando ci si accorge che non è conforme serve a modificare subito la tecnologia del prodotto, la procedura del prodotto e correggerlo immediatamente; ma soprattutto ci permette di arrivare prima dal cliente con i pezzi conformi. Immagino che sia come aver fatto un'azienda “taglia e cuci”, cioè cucita su misura per le aziende.”
Marina PistonoImprenditrice C’SN srl

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