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Come funziona la nebbia salina

Gennaio 15, 2017Elisabetta RuffinoNebbia SalinaNessun commento

Nel 2005 mi sono affacciata per la prima volta in vita mia in quello che io chiamo il magico mondo dei test sui materiali metallici. Arrivavo da esperienze lavorative diverse e in un laboratorio prove materiali non ero mai entrata.

Quando ho messo piede per la prima volta nel laboratorio metallurgico MotivexLab di Torino, sono rimasta affascinata.

Tutte quelle macchine che permettono di indicarti se il tuo prodotto è conforme secondo gli standard internazionali che determinano quali caratteristiche deve avere un manufatto e quali test deve superare per essere immesso sul mercato.

Dopo aver fatto un giro tra microscopi metallografici, macchine per prova a trazione, spettrometri per l’analisi chimica, pendoli di Charpy per la prova di resilienza, sono entrata nel reparto prove di corrosione. Le camere per le prove in nebbia salina erano separate dal resto delle attrezzature di laboratorio. Quando venivano aperte un vapore acqueo avvolgeva l’ambiente come in un film ambientato tra i castelli scozzesi.

Ne sono rimasta subito affascinata e ho voluto immediatamente capire di che si trattava. Un tecnico di laboratorio quindi mi ha spiegato come funziona la nebbia salina e oggi voglio raccontare anche a te come funziona la nebbia salina. Ti anticipo che io non sono un tecnico di laboratorio, però mi occupo da più di 10 anni di aiutare i responsabili qualità a verificare la qualità dei rivestimenti superficiali dei loro prodotti e ho imparato che ciò che interessa a chi si occupa di qualità prodotto, non è diventare un esperto di prove ambientali, ma sapere nel minor tempo possibile se può avviare la produzione o se deve fare delle modifiche, per esempio nel processo di verniciatura, perché il campione non supera il test di nebbia salina. Così come deve risolvere in men che non si dica un reclamo cliente per una non conformità o deve avviare una procedura di contestazione verso un fornitore.

In tutti questi casi, il responsabile qualità vuole capire velocemente se il campione analizzato va bene o no, non vuole farsi confondere da parole difficili riservate agli addetti ai lavori. Quindi aiutando centinaia di persone come te, responsabili del controllo qualità, ho imparato a rispondere alle curiosità e ai dubbi sulle prove di nebbia salina nel modo più diretto possibile, lasciando ai tecnici di laboratorio il compito, se necessario, di approfondire con termini tecnici e sicuramente più corretti su un piano scientifico, le tematiche relative ai test di corrosione. Il mio scopo è darti le informazioni di base su come funziona la nebbia salina, non fare un corso accelerato per tecnici esperti in prove ambientali. Perché so benissimo che con tutto quello che hai da fare non hai tempo da perdere, devi semplicemente trovare un laboratorio specializzato nelle prove di nebbia salina che ti garantisce l’inizio delle prove nel minor tempo possibile, senza farti aspettare per settimane un preventivo e l’inizio dei test.

Così puoi:

  • comunicare al tuo collega che si può avviare la produzione, senza rischiare di avere dopo brutte sorprese di campioni che non vanno bene.
  • contestare al fornitore un trattamento superficiale che non rispetta i requisiti, senza pagare prodotti non conformi.
  • fare un’azione correttiva per risolvere un reclamo, senza rischiare di perdere il cliente o vedersi bloccare dei pagamenti.

 

 

In questo video Luca ci spiega come funziona la nebbia salina.

La corrosione dei materiali metallici è il fenomeno che provoca il deterioramento, generalmente lento (altrimenti si parla di attacco chimico), del materiale stesso causato dall’interazione chimico-fisica con l’ambiente circostante. Per effetto del processo corrosivo il materiale metallico subisce un progressivo e irreversibile decadimento, di natura chimica, delle sue proprietà tecnologiche.

Per effettuare le prove di corrosione e invecchiamenti il laboratorio MTC srl dispone di attrezzature che permettono di tenere sotto controllo lo svolgimento della prova. La prova di nebbia salina consiste nell’introdurre il particolare all’interno della camera in cui si avrà una temperatura predefinita e costante. La camera dispone di un serbatoio in cui viene fatta una soluzione composta da una soluzione salina, per semplificare da acqua e sale. La durata della prova viene scelta in funzione di quanto il prodotto analizzato deve durare nel tempo. Questo avviene perché all’interno della camera di nebbia salina vengono aggravate le condizioni che normalmente ci sarebbero in natura, andando ad aumentare la concentrazione di sale nell’acqua e di conseguenza le caratteristiche corrosive dell’ambiente di lavoro.

Le quantità possono variare a seconda della norma del metodo di prova che si utilizza.

Per la norma EN ISO 9227 la concentrazione di sale deve essere pari a 50 g/L. La soluzione, tramite apposite pompe dosatrici, viene nebulizzata all’interno della camera, anch’essa ad una temperatura predefinita e costante.

Questo fa sì che all’interno della camera si venga a creare una vera e propria “nebbia” formata dalla soluzione preparata precedentemente. Bisogna controllare anche il parametro del pH della soluzione e può essere effettuato mediante l’utilizzo di un pHmetro oppure mediante cartina colorimetrica. Il pH deve avere un valore specifico che è indicato all’interno delle norme del metodo di prova.

Se la norma del metodo di prova lo richiede, bisogna effettuare sul campione da analizzare un’incisione che può essere lineare oppure ad “X”, detta anche croce di Sant’Andrea. Questo si verifica soprattutto nel caso di qualificazioni di processi di verniciatura. Al termine della prova si valuterà il grado di propagazione della corrosione sottopellicolare in prossimità dell’incisione e si determinerà se il campione ha superato il test oppure no, confrontando il grado ottenuto con il requisito richiesto dalla norma di prodotto.

I particolari all’interno della camera devono essere sistemati con un’angolatura predefinita, che per le norme internazionali è compresa tra 15° e 25°. Il particolare testato viene attaccato dalla soluzione salina e sulla sua superficie si formerà della corrosione. Il velo di umidità formato da acqua e sale, che si deposita sul campione analizzato, ha la funzione di elettrolita e permette la reazione chimica per cui si ha la dissoluzione del ferro e la conseguente formazione della ruggine.

Al termine della prova il campione sottoposto alla prova viene osservato e confrontato con i requisiti previsti dai capitolati e viene fornito un giudizio sulla conformità. Generalmente si potrà osservare quella che viene comunemente chiamata “corrosione rossa” e che non è nient’altro che la corrosione ferrosa del materiale. Nel caso di particolare zincato si potrà invece osservare, normalmente ad un controllo intermedio a metà della prova, la “corrosione bianca”. Questo fenomeno si verifica quando si forma la corrosione dello strato di passivazione e in seguito si formerà la corrosione ferrosa del metallo base.

Nel caso di un particolare verniciato si andrà a valutare la propagazione sottopellicolare che, molto semplicemente, consiste nell’andare a misurare la quantità di corrosione che si è propagata dalla linea di incisione effettuata sulla verniciatura. In parole povere si va volutamente a danneggiare lo strato di verniciatura per vedere quanta corrosione si propaga in prossimità del danno effettuato (incisione ad X). Terminata la prova, si valuta quindi se il campione ha superato il test o no.

Le parole “CONFORME” o “NON CONFORME” che trovi sulla pagina delle conclusioni del rapporto di prova, sono le parole che hai bisogno di sentirti dire per sapere se il prodotto che hai fatto testare va bene o no.

E a volte per avere quel responso, un particolare deve essere sottoposto a un ciclo di nebbia salina che può durare anche più di un mese. E’ quindi importante anticipare il più possibile l’inizio della prova, perché se no si blocca tutto e nel mondo produttivo di oggi, non è possibile.

Tempo perso significa

  • perdere soldi,
  • far arrabbiare il cliente,
  • scarti di produzione,
  • non controllare i fornitori.

Se vuoi evitare tutto ciò

Elisabetta Ruffino
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“Grazie a NebSal, la nostra azienda ha la possibilità di gestire in tempi brevissimi la correzione dei processi, senza attendere il termine prove che comunque ha un impatto economico molto importante. Il problema di aspettare un report per 40 giorni, per esempio di una nebbia salina, può generare grandi conseguenze nel nostro settore in quanto non avremmo più la possibilità di ritirare dal mercato i componenti venduti, proprio perché i tempi di gestione e di magazzino sono ridotti.”
Emanuele MarrasResponsabile Qualità Proma SSA
“La tecnologia NebSal può essermi utile in termini di tempi di risposta: se ho un laboratorio come MTC che controlla l’andamento della prova ogni “x” ore o “x giorni” e riesco ad aggiornare il cliente sull’andamento della prova e riesco a dirgli se è sulla strada giusta oppure no, do sicuramente un valore aggiunto al cliente stesso e alla mia azienda”.
Desirée ToscanoQuality Manager Scanferla Bruno Srl
“Grazie alla Tecnologia NebSal e alla segnalazione tempestiva dell’andamento della prova, abbiamo potuto individuare alcuni spunti di miglioramento che erano possibili sul nostro prodotto e senza la tecnologia NebSal non ce ne saremmo mai potuti accorgere”.
Fulvio AlbertinImprenditore, Spinotterie Piemontesi Srl
“Credo che NebSal sia nata dalle richieste dei clienti, ed è sicuramente il mio caso, ma non credo di essere l'unica a doverlo e volerlo utilizzare. Interrompere la prova quando ci si accorge che non è conforme serve a modificare subito la tecnologia del prodotto, la procedura del prodotto e correggerlo immediatamente; ma soprattutto ci permette di arrivare prima dal cliente con i pezzi conformi. Immagino che sia come aver fatto un'azienda “taglia e cuci”, cioè cucita su misura per le aziende.”
Marina PistonoImprenditrice C’SN srl

NEBSAL® è il sistema dedicato alle prove di nebbia salina di proprietà del laboratorio prove materiali MTC srl, accreditato ACCREDIA LAB n. 0707.

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