Se hai bisogno di testare le proprietà dei tuoi prodotti tramite prova xenotest secondo le principali norme internazionali ISO 11341, ASTM G155 e di settore come per esempio SAE J2527, FIAT 50451, ma non sai che cos’è lo xenotest, sei finito nel posto giusto.
Nel mondo del controllo qualità dei materiali l’evoluzione delle tecniche di test e dei metodi di prova è molto veloce ed è sempre più complessa.
Tra le tecniche emerse negli ultimi anni compare lo xenotest, sempre più richiesto per testare la capacità dei materiali di resistere all’invecchiamento dovuto all’esposizione agli agenti atmosferici.
Ho intervistato Luca, tecnico specializzato MotivexLab, per capire cos’è e a che cosa serve lo xenotest.
Buongiorno Luca, puoi spiegarci che cosa sono le prove di invecchiamento accelerato?
Le prove di invecchiamento accelerato permettono di verificare il comportamento di verniciature, zincature e trattamenti di protezione, simulando in tempi relativamente brevi (decine o centinaia di ore) ciò che accadrebbe dopo mesi o anni di esposizione alla normale atmosfera. Lo xenotest, appartiene a questa categoria di prove: esso infatti consente di simulare, tramite l’utilizzo di apposite lampade ad arco allo xenon in grado di riprodurre in modo efficace la maggior parte dello spettro del visibile, la resistenza all’esposizione alla luce solare.
Quali sono i settori in cui lo xenotest è più richiesto?
Testare le prestazioni di componenti tramite xenotest è fondamentale nel campo dell’automotive, dove è necessario verificare il comportamento di componenti esterni od interni di autoveicoli. Tuttavia questa prova è potenzialmente applicabile e valida per qualsiasi tipo di materiale (metalli, plastiche e gomme, tessuti e pelli, ecc..) che necessiti di restare all’esterno o in ambienti chiusi.
Che tipo di attrezzatura è richiesta per eseguire test di invecchiamento accelerato tramite lampade allo xeno?
Lo xenotest si esegue con apparecchiature chiamate xenon tester. Ce ne sono di diverse dimensioni e con camere in cui i campioni possono essere disposti così come sono oppure previa preparazione dei campioni.
Qual è il metodo utilizzato in MotivexLab?
Lo xenon tester presente presso i laboratori MotivexLab dispone di una camera “a cassetto”: questo tipo di camera, consente di effettuare la prova su campioni piatti senza particolari problemi di geometria che non siano le dimensioni stesse del campione. Altri tester dispongono di un altro tipo di tecnologia, chiamato revolver, che però permette di eseguire la prova solo su campioni con determinate dimensioni geometriche (ad esempio, non è eseguibile su piattelli). Chiaramente, è preferibile manipolare i campioni il meno possibile prima che questi vengano sottoposti alla prova, per ridurre la possibilità di influenzare o modificare i risultati finali.
Possono essere personalizzate le prove?
All’occorrenza, è possibile applicare dei filtri alle lampade, in modo da modificare il tipo di luce che si irraggia sul campione. I filtri utilizzabili sono diversi, e tra i più i più comuni vi sono:
Il filtro Quarzo/boro (Q/B), molto utilizzato per prove richieste in ambito automotive.
Il filtro boro/boro (B/B): questo filtro permette il passaggio della luce fino a a lunghezze d’onda fino a 290 nanometri, consentendo quindi di irraggiare il campione con una piccola percentuale di raggi UV
Il filtro Daylight Q, che garantisce un’irradiazione estremamente simile alla luce solare.
Che tipo di condizioni atmosferiche possono essere simulate con lo xenotest?
Lo xenotest come abbiamo visto simula la luce solare. La prova di Xenotest non si limita però al solo irraggiamento del campione con luce: i più moderni macchinari permettono di riprodurre svariate condizioni ambientali, quali ad esempio:
- La resistenza ad agenti atmosferici: un ugello interno alla camera permette di testare la resistenza del campione a pioggia normale, o alle piogge acide comuni nei paesi del nord. La presenza di un ulteriore ugello sul retro della camera (sistema back/front spray) fa sì che il campione sottoposto alla prova sia bagnato sia frontalmente che sul retro, garantendo una simulazione di invecchiamento più omogenea.
- La presenza di nebbia, normale o salina, tramite il controllo dell’umidità relativa presente in camera.
La possibilità di controllare tutti questi parametri consente, all’occorrenza, di effettuare veri e propri test ciclici, formati dall’alternarsi di radiazione luminosa (condizioni di tempo sereno), piogge (condizione di maltempo), o eventualmente dalla combinazione entrambi i parametri.
Grazie Luca per averci dato queste importanti informazioni.
Grazie a voi per l’attenzione.
Se hai bisogno di fare lo xenotest sui tuoi campioni e vuoi avere risposte in tempo reale sull’andamento dei tuoi campioni telefona adesso allo 0119370516.
Con MotivexLab hai dei vantaggi che solo chi l’ha provato può dirti.
Ecco per esempio cosa dice il Quality Manager di un’importante azienda automotive:
Poter interrompere le prove quando diventano non conformi e darti la possibilità di intervenire prontamente sulla tua produzione è ciò che distingue il metodo NebSal per fare lo xenotest.
Grazie alla tecnologia NebSal risparmi tempo e soldi perché in caso di non conformità interrompi le prove e paghi solo il conforme.
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Spero di conoscerti presto.
Elisabetta Ruffino